Fondato nel 1369 dal conte Stefano Porro, entro il novembre di quell’anno dovette essere ultimato anche negli affreschi. Di notevole pregio la leggenda del protomartire dipinta su due registri nell’aula dal Maestro di Lentate, così come interessanti sono l’affresco della donazione, il san Giorgio che uccide il drago e il san Maurizio a cavallo, quest’ultimo molto sabaudo. La Crocifissione va immagina com’era in origine, con il cielo decorato di stelle dorate e senza la crepa. Il non plus ultra sta però nelle vele, probabilmente opera di Anovelo da Imbonate e nell’ingresso alla cripta, posto a mezza altezza e finemente lavorato.
L’oratorio è anche ricco di interessanti graffiti antichi. Alcuni quasi coevi alla costruzione, altri di poco posteriori, tra i quali ci sono: l’elefante con la torre che forse rinvia al re indiano Poro, i lucci agguerriti simbolo della famiglia Avogadro di Copreno, erede di un ramo dei Porro; una testa di sovrano; castelli; il nodo di Salomone ripetuto più volte e a tanto altro.
Viaggio tra i gioielli del gotico lombardo della Brianza
Un piccolo oratorio di Lentate sul Seveso custodisce un ciclo di affreschi del Trecento. Il più completo sulla storia di Santo Stefano, primo martire del cristianesimo