San Fedele d’Incasate

Questa canonica era sorta per volontà del prete Arderico che tra Camnago e Barlassina possedeva una corte con castello, torre, chiesa, mulini e terre che destinò al culto del martire Fedele e di santa Margherita. La notizia della fondazione è riportata anche da Galvano Fiamma nel Chroniconmaius che la fa risalire al 995. L’arcivescovo Ariberto d’Intimiano forse la ricordò in alcune disposizioni del 1044. I rapporti delle canoniche di San Giovanni Battista di Monza e di San Fedele d’Incasate con la famiglia de Camenago erano stretti: un contratto di livello del 1136 affida a Oclulfo figlio di Guifredo di Camenago le terre di San Giovanni in riva al Seveso, presso la corte di Casate. Ricordata a metà del XIII secolo da Goffredo da Bussero fra le canoniche foresi, nel 1398 S. Fedele contava sei canonici, compreso l’arciprete, mentre nel 1561 i canonici erano ridotti a quattro, oltre l’arciprete. Oggi è scomparsa e nell’Ottocento quanto restava dei suoi edifici fu incorporato nella costruzione di villa Volonté, ora Angiuoni.