La chiesa di San Vito (e Modesto)

Molto antica, certamente esistente nel XII secolo, all’interno vi era un altare soggetto a giuspatronato, probabilmente da identificarsi in quello di San Biagio, appartenente al monastero di san Simpliciano di Milano (XIII secolo), poi passato alla famiglia Porro, insieme al resto dell’edificio.

I Porro continuarono ad eleggere prima e imporre poi i titolari della chiesa (rettori), scegliendoli tra i propri membri, almeno sino al tempo della riforma tridentina, dopodiché divenne parrocchiale, anche per l’impossibilità di rintracciare tutta la discendenza dei Porri che già nel Quattrocento era abbastanza numerosa.

Rifatta più volte nel corso dei secoli, in particolare dall’Ottocento, deve l’attuale aspetto agli ultimi interventi eseguiti nel Novecento. Durante questi lavori, la porzione meridionale della chiesa ha inglobato il trecentesco oratorio di Santa Maria Assunta.