Beni immateriali

ALCUNI BENI IMMATERIALI DEL MUSEO DIFFUSO di LENTATE:
dalle tradizioni, al dialetto, all’artigianato.


Recentemente l’Unesco ha promosso una campagna di riconoscimento di alcuni generi musicali quali patrimoni immateriali dell’umanità. Il “Patrimonio Culturale Immateriale”, viene definito come: “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.” Ovvero:

Il sito del museo diffuso di Lentate si è arricchito di un link (in calce) che rinvia a un evento musicale di genere classico. 

* tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio;

* le arti dello spettacolo;

* le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi;

* le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo;

* l’artigianato tradizionale;


A Lentate ci sono beni immateriali?

Si, taluni, un po’ più noti, fanno parte del museo diffuso e insieme a molti altri meritano di essere valorizzati, vediamone qualche esempio:

– il culto ai santi Antonio e Martino di Tours officiato un tempo nelle chiese scomparse;

– Le leggende nell’oratorio Porro, dalle genealogie fantastiche, alle storie di Santo Stefano;

– Il borgo ideale dei Porro nella vanagloriosa committenza realizzata, incompiuta o cancellata, tra il castello e la villa delle colonne;

– Le tradizioni di Sant’Anna a Birago, San Mauro abate a Copreno e della Madonna del Rosario a Lentate;

– L’artigianato del legno e dei maestri chiodaioli;

– Il dialetto locale