Villa Ravasi

Anticamente casa da nobile dei Porro di Lentate che probabilmente l’avevano costruita o ereditata dalla famiglia dei Camenago.

Negli anni perse importanza e semplice nelle forme, priva di affreschi, la dimora nel Cinquecento era abitazione della famiglia Lampugnani. Successivamente venne usata anche come casa per massari e divisa in più porzioni.

Nell’Ottocento venne quindi a far parte del compendio immobiliare di proprietà dell’Avv. Pietro Nicolini.

La possessione di Camnago pervenne poi in eredità alla Congregazione di carità per disposizione testamentariadello stesso Nicolini (29 dicembre 1856). I fondi in Lentate, Barlassina, Cogliate e Birago superavano le mille pertiche milanesi.

La possessione venne dapprima affittata a Giovanni Battista Tanzi e a Giovanni Mentasti per un periodo di 9 anni, a partire dal 11 novembre 1864, ma il contratto fu interrotto anticipatamente, in quanto nel 1868 acquistò tutto don Tommaso Ravasi, parroco di Misinto. Ceduti come liberi, i terreni erano in realtà gravati dai diritti di decima a favore dei parroci di Seveso, Camnago e del marchese Lodovico Trotti, ai quali furono riconosciuti con sentenza del 3 giugno 1872, mentre all’acquirente spettò un indennizzo di 5.500 lire.

In tempi relativamente recenti, il compendio immobiliare passò al Comune di Lentate che vi insediò la biblioteca comunale.