Quando a metà del Settecento il senatore Gabriele Verri acquistò un sedime con diversi edifici, brughiere e boschi, dai marchesi Clerici di Copreno, diede subito incarico per la costruzione di un casino di caccia e delizia “procul ab invidia”.
Strutturalmente semplice, la villa, disposta su tre piani, col mezzanino di servizio in posizione atipica, rispetto alle altre ville del territorio, al piano interrato conserva ancora una splendida ghiacciaia, oltre a un pozzo che raccoglie acque superficiali piovane. Al piano terreno una bella sala centrale era il fulcro della villa. Nei piani superiori le stanze di servizio e le camere da letto. Qualche affresco e degli stucchi interessanti ornano diverse stanze della dimora, splendidamente restaurata dagli attuali proprietari, i signori Giulio e Simona Botton.
Dopo Gabriele, la villa passò quindi in proprietà al figlio cadetto Giovanni Verri, noto al gossip storico per esser additato quale vero padre di Alessandro Manzoni. Nella villa Giovanni mantenne certamente un ménage a trois con la Bambina Curioni, citata anche in archivio parrocchiale di Lentate, dalla quale ebbe un figlio, un altro Alessandro!
Passata poi in proprietà di famiglie di industriali del tessile che costruirono una filanda a fianco della villa, alla fine dell’Ottocento divenne proprietà dei conti Odazio che insieme ai baroni Juvalta possedeva anche la bella villa Casnedi Raimondi di Birago.
L’oratorio (1756) dedicato a san Giuseppe e Filippo Neri, presenta un interessante forma ovale, dove campeggia anche un dipinto di san Carlo Borromeo.