Il 7 ottobre 1567 furono registrate ottanta anime da comunione nel paese di Birago. Questi fedeli frequentavano la chiesa di San Giorgio, perché la parrocchiale, al titolo di sant’Eusebio e posta un quarto di miglio fuori il paese, era ormai diroccata. Il prete non c’era, perché abitava a Cogliate e vi celebrava la messa una volta la settimana, talvolta ospitato dal principale possidente, Gianmarco Fagnani. Le cascine sottoposte alla “cura” (d’anime ndr) erano la Grandaretti, il Casone e la Battarella.
Demolita la chiesa campestre e rifatta quella di San Giorgio (1610) che prese il titolo di Sant’Eusebio, tra il 1650 e l’inizio del XVIII secolo la nuova chiesa era stata accresciuta di un altare dedicato alla Madonna del Rosario, dove spiccava la statua della Vergine vestita di seta dorata. Un’altra cappella fu dedicata ai santi Carlo e Francesco, raffigurati in una pala d’altare a fianco del Crocifisso ed era patronato della antica famiglia Birago.
Nella chiesa di Sant’Eusebio si conservavano numerosi libri, nonché le reliquie dei santi: Deodato, Vincenzo, Tranquilla, Felicissima, Urbano, Pio, Chiara e Colomba.
Davanti alla chiesa stava il cimitero.
Verso la metà del Settecento, il marchese Ottavio Casnedi, maggior possidente di Birago, donò alla chiesa la pala d’altare con sant’Anna che insegna a leggere alla Madonna Bambina e Sant’Antonio: quadro che fu collocato di fronte alla cappella del Crocifisso. La reliquia di sant’Anna, invece, giunse a Birago il 3 dicembre 1742, accrescendone il culto.
La chiesa di Sant’Eusebio cessò la sua primaria funzione nel 1947, allorché fu costruita la nuova parrocchiale.